Quando si parla della Diga di Montedoglio si pensa alla sua sicurezza, memore il cedimento del muro di sfioro nel 2010, ma occorre sempre più puntare sul suo sviluppo idrico visto le lunghe e assolate estati che rendono sempre più aride le nostre campagne.
I cambiamenti climatici, infatti, con alluvioni, grandinate e temperature record, oltre agli attacchi di insetti non autoctoni, mettono sempre più frequentemente a ferro e fuoco il comparto agricolo; a tutto questo si associa anche un impoverimento e un peggioramento della qualità delle falde acquifere, che obbligano a modificare le nostre abitudini personali.
Ecco che è necessario “proteggere l’acqua” – afferma il sindaco Mario Agnelli che aggiunge “è un invaso vitale per tutti e per questo motivo è necessario parlare di sostenibilità e di qualità delle acque perché, da questo dipende lo sviluppo di un intero territorio e la salubrità delle acque di Montedoglio dipende anche dai prodotti che vengono utilizzati in agricoltura e più in generale nell’ambiente.
Quindi più attenzione verso le sostanze chimiche e non degradabili che se raccolte nell'invaso rischiano di essere trasmesse ovunque con conseguenze irreparabili per l'ambiente che le riceve. Per questo motivo è necessario parlare di sostenibilità al pari di qualità delle acque perché è anche da questo che può dipendere lo sviluppo e la qualità della vita di un territorio. Del resto, senza questa essenziale infrastruttura, la sopravvivenza di flora e fauna anche quella della Valdichiana potrebbe diventare sempre più complicata. Inoltre, deve cambiare anche il modo di gestire la risorsa idrica, riducendo la dispersione dell'acqua per ottenere un’agricoltura sostenibile ed innovativa”.
Il focus deve guardare al futuro, con il turismo e le opportunità che provengono dalla Valtiberina e dalla Valdichiana, fino all'energia idroelettrica per sfruttare appieno le potenzialità del lago artificiale di Montedoglio.