La Carta Dei Diritti Della Bambina al centro della mozione della consigliera di “Libera Castiglioni” durante l’ultimo consiglio comunale.

Data di pubblicazione:
11 Febbraio 2017
 La Carta Dei Diritti Della Bambina al centro della mozione della consigliera di “Libera Castiglioni” durante l’ultimo consiglio comunale.
“Prevenire la violenza di genere e le orribili pratiche culturali come la mutilazione dei genitali”.
 
 
“La Carta dei Diritti della Bambina è un utile strumento per informare soprattutto le nuove generazioni sulle naturali differenze di genere . La conoscenza dei diversi bisogni e trasformazioni che riguardano soprattutto la vita della bambina può rivelarsi utile per prevenire la violenza di genere e le orribili pratiche culturali come la mutilazione dei genitali”. Così Sara Ceccherini, consigliera di “Libera Castiglioni”, durante l’ultimo consiglio comunale al termine della lettura della mozione sulla Carta Dei Diritti Della Bambina.  La carta dei Diritti della Bambina è stata presentata nel 1997 durante il Congresso della Business & Professional Women a Reykjavik ed è stata adottata dalla Fidapa che ha creato un’apposita commissione. Si tratta di un documento unico redatto a seguito della drammatica condizione femminile denunciata durante la Conferenza Mondiale sulle donne nel 1995 e rinnovata durante il Meeting delle Presidenti Europee a settembre 2016 ed è ispirata alla Convenzione ONU sui diritti del Fanciullo del 1989 e distingue bambini e bambine in termini di caratteristiche, bisogni e le diverse connotazioni fisiche ed emozionali. “Pensiamo che la tutela dei diritti delle bambine in Italia e nel mondo sia di assoluta priorità per garantire il rispetto dei diritti umani e l’eliminazione di ogni forma di violenza e di discriminazione di genere di cui al momento sono vittime 65 milioni di bambine” continua Ceccherini.  In Italia e nel mondo le bambine sono messe di fronte a barriere e ostacoli che spesso impediscono di uscire dal circolo vizioso della povertà; inoltre pratiche tradizionali quali la mutilazione dei genitali femminili, fino a pochi anni fa di pertinenza esclusiva di alcuni paesi dell’Africa Sub – Sahariana, Africa Mediterranea e Asia, sono ampliamente diffuse anche in Italia poiché ne sono vittime almeno 40.000 bambine e donne immigrate. Oltre 200 bambine residenti nel nostro paese vengono sottoposte a questa pratica ogni anno facendo dell’Italia il paese europeo con il più alto tasso di bambine e donne immigrate residenti mutilate. “Per questo è stato chiesto al sindaco di adottare la Carta dei Diritti della Bambina tra i regolamenti presenti nel nostro Comune, di adoperarsi per raccogliere informazioni sulla condizione delle bambine residenti nella nostra città oltre di  promuovere azioni di tutela e sensibilizzazione sui diritti delle bambine in diversi contesti sociali come la scuola, la famiglia e le istituzioni soprattutto rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni” conclude la consigliera Sara Ceccherini. 
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