LA RIFORMA CHE NON HA RIFORMATO.

Data di pubblicazione:
17 Luglio 2017
LA RIFORMA CHE NON HA RIFORMATO.

 
Le difficoltà economiche e di bilancio della Provincia di Arezzo, come di tutte le province italiane,  sono ben note, per questo il governo che ha sede in piazza della Libertà per effettuare la manutenzione di strade e scuole è costretto a vendere i palazzi in disuso. Il referendum del 4 dicembre 2016 che con grandi slogan “prendi – voti” aboliva le province italiane e gli sprechi ha portato solo l’effetto della grande confusione, di un ente pubblico ingessato e di un territorio con strade dissestate e scuole che necessitano di lavori di manutenzione. L’unica soluzione prospettata è quella di vendere i beni immobili per cercare di rimpinguare le casse provinciali cercando di tamponare quello che è possibile fare. “Una riforma che non ha riformato” tuona il sindaco Mario Agnelli che aggiunge “s’investono 1,5 milioni, ottenuti con la vendita di palazzi in disuso per fare la manutenzione di licei ed istituti. Se da una parte comprendo la scelta dall’altra non posso esimermi di mettere in luce l’assoluta fragilità in cui versano le province. Ma come possono andare avanti se per fare investimenti nelle scuole e nelle strade devono vendere il patrimonio? Ricordo che il referendum del 4 dicembre 2016 ha sancito la non abolizione delle province e pertanto per la manutenzione delle strade e delle scuole non si può andare avanti solamente con le vendite dei beni della provincia in disuso”. Le province italiane si trovano in mezzo ad un guado. La legge 56 del 2014 ne ha profondamente modificato l’identità e le funzioni. In realtà c’è un governo, anche se formato di sindaci eletti, che non può deliberare perché privo di soldi. Ci sono dei dipendenti, molti hanno chiesto il trasferimento in altri enti come Regioni o Prefetture, che non sanno più quale sarà il loro destino e poi c’è un territorio che aspetta delle risposte serie e precise ma che purtroppo vengono puntualmente disattese. “Adesso, insieme alla confusione istituzionale, il problema più urgente è quello dei finanziamenti. Dopo i  tagli si sono create delle crepe nei settori dell’edilizia scolastica, della tutela dell’ambiente e della manutenzione delle strade” conclude il sindaco Mario Agnelli. 
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