Nei mesi scorsi la sbandierata riforma della Regione Toscana sui Servizi socio-sanitari dove evidenziavano i tre pilastri della nuova assistenza ovvero centrali operative territoriali, case e ospedali di comunità. Addirittura avevano affermato che sarebbe migliorata “la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini”.
“Purtroppo ad oggi dobbiamo constatare” – sostiene l’assessore alla Sanità Stefania Franceschini – “che i servizi sanitari perdono i pezzi e chi ci rimette sono sempre i cittadini”. Ne fa le spese anche l’ambulatorio di salute mentale ubicato presso la Casa della Salute che, dopo l’ultima rimodulazione dell’orario di apertura, è fruibile solo tre giorni alla settimana, anziché 5 giorni. “Chiediamo agli organi preposti le motivazioni di questa scelta ma soprattutto pensiamo a chi ha bisogno di un’assistenza quotidiana per la somministrazione del proprio piano terapeutico” sottolinea Franceschini che aggiunge “non vorremmo che l’evoluzione della nostra ‘Casa della Salute’ in ‘Casa di Comunità’ si trasformasse in una ‘scatola vuota’ dove all’interno di una struttura nuova e all’avanguardia non ci siano le figure professionali necessarie al suo funzionamento”.
Pertanto “si chiede un tavolo congiunto dove sedersi per valutare eventuali soluzioni che tutelino le posizioni di chi lavora e di chi usufruisce del servizio” conclude l’assessore alla Sanità, Stefania Franceschini.
