“All'Università di Siena un pezzo di Castiglioni che sta in cielo, realizza un progetto per l'Africa. Grazie ad una raccolta fondi che ha superato i 25 mila euro, la famiglia e gli amici di Federica Canneti con la borsa di studio a Lei dedicata, permetteranno ad una studentessa di Ostetricia ogni anno di fare esperienza in Africa e quest'anno in particolare verrà fatta in Etiopia. Avendo conosciuto la caparbietà di Federica in vita, si può dire che è riuscita anche questa volta nel suo intento, dal cielo. Grande Fede!”. Sono queste le parole via social del sindaco Mario Agnelli in merito all’iniziativa di questo pomeriggio presso l’Aula Magna dell’Università di Siena dove verrà presentato il Premio di Studio intitolato, appunto, a Federica Canneti, la giovane donna, morta in un incidente stradale lo scorso mese di ottobre, con il sogno di diventare ostetrica e di imparare direttamente ‘sul campo’ la sua delicata quanto coinvolgente professione. Grazie alla raccolta fondi partita, all’indomani della tragedia, da Samuele Cherubini amico da sempre sia di Federica che della famiglia Canneti è stato possibile assegnare 8 borse di studio ad altrettante colleghe della 22enne che partiranno alla volta, appunto, dell’Africa. “Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato attivamente alla raccolta, a partire dai castiglionesi per arrivare a chi vive fuori provincia. Federica era una ragazza solare, si faceva voler bene…oltre ad avere una grossa determinazione che l’ha portata a desiderare di vivere quest’esperienza in terra africana al fine di accumulare più competenze possibili per poi esercitare la professione in Italia” racconta Alessandra Canneti, sorella di Federica. Il progetto che viene presentato quest’oggi a Siena vede il coinvolgimento, oltre che dell’ateneo senese, anche della onlus Medici con l’Africa Cuamm, la prima ONG in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. “Ci piacerebbe lasciare il fondo aperto e qualora qualcuno volesse versare qualcosa dovrà mettersi in contatto con la famiglia” conclude Alessandra – “al fine di poter mantenere in vita questa iniziativa affinché altre giovani ostetriche possa vivere il sogno di Federica”.