Approvata all’unanimità dal consiglio comunale di ieri mattina la mozione presentata dal gruppo consiliare “Libera Castiglioni” e illustrata dalla consigliera Beatrice Berti sui “Diritti negati delle donne – focus – Iran e Afghanistan. Against – contro ogni forma di violenza perpetrata ai danni dei cittadini e delle cittadine in Iran e Afghanistan”. “L’ho letta in piedi” – spiega la consigliera Berti – “per solidarietà alla battaglia delle donne iraniane e afgane”. Il parlamentino castiglionese, quindi, con questo atto ufficiale aderisce alla campagna promossa dall’Anci in vista della Giornata Internazionale della Donna in programma domani. La mozione impegna il sindaco Agnelli e l’assessore alle Politiche Sociali, Stefania Franceschini, tra le altre cose, “a promuovere iniziative d’informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado”. Ed ecco che domani in sala San Michele, al termine dell’iniziativa nata in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e con la partecipazione del CCR e che vede la presentazione degli elaborati della classe 1° N corso linguistico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovanni da Castiglione”, verrà proiettata l’intervista a Malalai Joya, ex membro del parlamento afgano, realizzata durante l’ultima edizione dell’evento “Semplicemente Donna” tenutosi allo Spina alcuni mesi fa, dove viene raccontata la condizione della donna nel mondo afgano dopo il ritorno dei Talebani al potere. Alle ore 11.30, presso l’aula magna del Liceo “Giovanni da Castiglione”, la Sezione Valdichiana di Fidapa BPW Italy, organizza un incontro dal titolo “La figura della donna nelle diverse religioni” mentre nel pomeriggio alle ore 18.00, presso l’Auditorium Le Santucce, pièce di e con Chiara Foianesi dal titolo "Barbablù: una storia che non è una fiaba". Inoltre questa sera e domani, sia la fontana dei giardini di piazza Matteotti che le finestre di palazzo San Michele saranno illuminate con un fascio luminoso di colore giallo, simbolo dell’iniziativa. Quanto sta avvenendo nei due paesi ha determinato dei cambiamenti radicali nella vita delle donne, delle ragazze e delle bambine i cui diritti vengono quotidianamente calpestati e negati. In Afghanistan, per esempio, è in atto la “modifica” – così si legge nella mozione – “di tutti i nomi di luogo inclusa la parola donna. I ‘giardini per donne’ sono strati chiamati ‘giardini di primavera”; in Iran “dopo la morte di Masha Amini per non aver indossato correttamente il velo sono stati uccisi oltre 520 manifestanti, 19 mila persone arrestate oltre alle esecuzioni e impiccagioni di giovani come Hadis Najafi, 20 anni, Nika Shakrami, 17 anni, Hanneneh Kia, 23 anni, Mahdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini, 22 e 23 anni”. Al termine della lettura la consigliera Beatrice Berti ha pronunciato “le parole simbolo di questa lotta ‘Women life freedom’ le stesse utilizzate dall'artista iraniana Shirin Neshat illustrando la sua ultima opera che rappresenta un grido di libertà”.
La mozione verrà inoltrata al titolare dell’Ambasciata della repubblica islamica dell’Iran per chiedere con forza la cessazione delle esecuzioni capitali e dell’uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti, nonché di rispettare rigorosamente i principi sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici; inoltre sarà inviata ai Presidenti di Camera e Senato e del Consiglio, oltre che alle Presidenti del Parlamento Europeo e della Commissione UE, affinché promuovano l’inserimento degli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.