“Ben vengano le postazioni per l'erogazione di servizi pubblici self service, ma crediamo, proprio perché nei piccoli centri vivono molte persone anziane che necessitano più della presenza di un operatore che di uno sportello automatizzato, che sia arrivato il momento quantomeno di ripristinare, come da noi richiesto in tutti questi anni, i vecchi orari di apertura al pubblico affinchè gli uffici postali possano dare risposte adeguate alle esigenze sia di chi vuole ritirare le pensioni sia di chi vuole usufruire dei canonici servizi postali”. Così Chiara Cappelletti, assessore al Terzo Settore e alla Cittadinanza Attiva, presente ieri mattina a Roma alla presentazione di Polis, il progetto di Poste Italiane che vuole realizzare uno 'sportello unico di prossimità' per accedere a servizi della Pubblica Amministrazione. “Ieri si è tenuta una presentazione in pompa magna, a tratti invero emozionante, di un progetto senz’altro interessante del quale, tuttavia, potremo soltanto attendere la realizzazione, per comprenderne realmente la portata e l’effettiva utilità. Ciò che ci attendiamo, stanti le premesse e promesse, sono non soltanto nuovi posti di lavoro, ma altresì molto più prosaicamente la fine delle aperture a singhiozzo, il ritorno ed anzi l’implementazione delle aperture pomeridiane che già da tempo l’utenza chiede a gran voce, anche nostro tramite. Insomma, ben venga la rivoluzione dell’ufficio, il totem multi funzione e tutto il resto, ma, nell’attesa, si torni pure a fornire a ritmi ed orari consoni i “vecchi” servizi postali” continua Cappelletti che aggiunge “apprendiamo, infatti, con piacere che questo nuovo sportello unico consentirà di migliorare l’erogazione di alcuni servizi pubblici, ma, per quanto riguarda ad esempio uno dei servizi di competenza comunale, ricordo che dal 2017, primo comune in provincia di Arezzo, secondo in Toscana, Castiglion Fiorentino fa parte dell’anagrafe nazionale della popolazione residente, migliorando così i servizi a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, riducendone nel contempo i costi. Il nostro auspicio, dunque, è prima di tutto quello di ritornare alla normalità di un servizio efficiente, visto che l’emergenza sanitaria è ormai finita da quasi un anno. È incontrovertibile la tesi che un orario di apertura dell’ufficio più ampio elimini file agli sportelli, calca negli uffici e dunque riduca la probabilità di qualsivoglia sgradito contagio”.