Meno 10.038.815,35 euro. È questo il dato che balza subito all’occhio confrontando il grafico del 2016 con quello del 2020 sul gioco d’azzardo. Nel 2016 la raccolta totale ammontava a 24.943.545, 36, dopo 4 anni, cioè nel 2020, la raccolta totale si attesta a 14.904.730,01 euro. Risultati positivi anche per quanto riguarda la spesa pro-capite. Nel 2016 la spesa a Castiglion Fiorentino ammontava a 1.888,23 per abitante, a livello nazionale si attestava a 1.459 euro, nel 2020 la spesa a Castiglion Fiorentino ammonta a 1.133,53 per abitante mentre quella nazionale a 1.491,98. Certo l’emergenza sanitaria da Covid ha, se non interrotto, certamente limitato la routine per il gioco d’azzardo che rappresenta, almeno in alcuni soggetti, una vera e propria patologia. Le persone affette da Gioco d'Azzardo Patologico o Disturbo da Gioco d’Azzardo giocano frequentemente e ripetutamente, spinti da una necessità impellente di giocare, difficile da controllare. Basti pensare, infatti, che sono i giochi di abilità, circa il 50 %, che catturano l’attenzione dei giocatori mentre il lotto perde il terreno e negli ultimi anni iniziano a farsi largo le AWP, 10,3 %, apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro. Questo comportamento arriva a dominare la vita del giocatore e porta al deterioramento dei valori e degli obblighi sociali, lavorativi e familiari. Il giocatore con disturbo da gioco d’azzardo può mettere a repentaglio la propria occupazione, indebitarsi per grosse cifre e mentire o infrangere la legge per ottenere denaro o evitare il pagamento dei debiti. Un problema, quindi, che può essere risolto soltanto se si crea una rete dove i servizi pubblici accolgono e accompagnano il giocatore e la sua famiglia ad una nuova vita.