Trasferta castiglionese al Mart di Rovereto, quella di oggi, per assistere all’inaugurazione della mostra “La forza del vero. I pittori moderni della realtà” voluta dal presidente del museo Vittorio Sgarbi dove fa bella mostra di se il capolavoro di Bartolomeo della Gatta, “San Francesco riceve le Stigmate”. Dopo la “staffetta” del 2015 prima all’Accademia di Firenze e poi all’Expo a Milano, dove il dipinto custodito nella Pinacoteca Castiglionese rappresentava la Toscana nel padiglione dedicato all’Italia, l’artista del ‘400, che durante la sua vita ha conosciuto i più grandi artisti dell'epoca, fra i quali Botticelli, Leonardo da Vinci e Luca Signorelli e insieme ad alcuni di loro ha affrescato le due pareti laterali della Cappella Sistina, ha conquistato la ribalta nazionale ed internazionale grazie anche alla sua opera più illustre il “San Francesco riceve le Stigmate”. E lo scorso anno, il capolavoro ha brillato agli Uffizi grazie alla mostra “L’ultimo Sigillo” vista da da 404.843 persone tra ottobre e gennaio, collocandosi tra gli eventi della Galleria fiorentina più seguiti da turisti, nonostante il periodo di limitazioni. E come è accaduto per il progetto degli “Uffizi Diffusi” anche con il Mart è nata una collaborazione che ha prodotto l’esposizione “Contrasto 59-2V” di Emilio Vedova nell’ambito, appunto, della mostra “I pittori moderni della realtà: Gregorio Sciiltian, Pietro Annigoni, Xavier e Antonio Bueno. MART”. L’inaugurazione è prevista sabato 28 maggio alla Pinacoteca Comunale e sarà visitabile fino al 18 settembre. "Come in passato così oggi, il nostro obiettivo è quello di valorizzare il capolavoro del ‘400 presentandolo al mondo come ambasciatore dell’arte e della nostra città. Ed è interessante assistere al dialogo che si crea tra le opere del passato e quelle contemporanee e vedere l’opera di Bartolomeo Della Gatta nel museo d’arte contemporanea più visitato in Italia è per noi motivo di orgoglio. Castiglion Fiorentino, come in un recente passato, ha poi l’opportunità di ammirare opere contemporanee in un luogo denso di fascino come la Pinacoteca. In questo caso si parla di un’opera di Emilio Vedova, un grande sperimentatore e ribelle, uno degli artisti più importanti dell'informale italiano” dichiara l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.