Descrizione
Il 4 novembre, in Italia, ricorre la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, che celebra la firma dell'armistizio di Villa Giusti che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Questo giorno fu considerato festivo fino al 1977, anno in cui divenne “solennità civile”, ovvero un giorno effettivamente celebrato, ma che non prevede la pausa dal lavoro o dalla scuola.
Nonostante tutto, Castiglion Fiorentino ha scelto comunque di celebrare la giornata proprio il 4 Novembre “per dare solennità al ricordo dell’altissimo tributo che l’Italia ha pagato tra morti e dispersi” – dichiara l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi, che aggiunge – “a Castiglion Fiorentino si parla di più di 300 persone, un’intera generazione falcidiata dalla guerra”.
La Prima Guerra Mondiale ha rappresentato una frattura profonda nella storia europea e italiana, un conflitto che ha trasformato radicalmente non solo i rapporti tra gli Stati, ma anche la vita quotidiana delle comunità locali. Castiglion Fiorentino, come tante altre città e paesi della penisola, fu coinvolto nella mobilitazione militare e civile non solo attraverso i suoi giovani mandati al fronte, ma anche nel vissuto civile di chi rimase, nelle scelte politiche, nei gesti di solidarietà e nell'impegno collettivo richiesto dallo Stato. A fronte di questo impegno, il tributo pagato dalla comunità fu altissimo: ad oggi si contano 338 caduti, di cui 193 di un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, 153 caduti in combattimento, 33 dispersi, oltre 150 deceduti per malattia o durante la prigionia.
Al termine delle consuete celebrazioni, prima al Monumento dei Caduti ai Giardini di Piazza Matteotti e poi al Sacrario di Palazzo San Michele, alle quali hanno partecipato, tra gli altri, il Capitano dei Carabinieri, Roberto Pivotto, le Associazioni Combattentistiche , la Croce Rossa e la Misericordia, il Consiglio Comunale dei Ragazzi oltre ad una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale ivi compreso il capogruppo di “Rinascimento Castiglionese”, la manifestazione si è spostata in sala San Michele dove ha preso la parola Gustavo Cavallini dell’associazione Artume che ha illustrato i due nuovi pezzi, un fazzoletto patriottico riguardante la guerra Italo-Turca e un gagliardetto simbolo della Guerra e proveniente dalla Russia, che arricchiscono la collezione di bandiere italiane risalenti alle varie guerre a cui ha partecipato l’Italia ed esposte nella terza cella del Corridoio delle Carceri a Palazzo Pretorio.
Successivamente è stata inaugurata la mostra “ECHI DALLA GARNDE GUERRA - 1915-1919: MESSAGGI DI UN’EPOCA IN CONFLITTO” allestita nell’androne di Palazzo San Michele.
Nel percorso espositivo sono raccolti 23 manifesti che testimoniano l’intero arco del conflitto: dalla chiamata alle armi all’invito a sottoscrivere i prestiti di guerra, dalla diffusione di norme e decreti governativi alle rappresentazioni idealizzate del fronte e dell’eroismo militare. Accanto a questi, trovano spazio anche manifesti e documenti legati alla memoria locale: nomi e luoghi di Castiglion Fiorentino che portano incisa la traccia di quegli anni, rendendo viva e concreta la storia che ci viene consegnata.
“Il patrimonio documentario e iconografico esposto proviene dal fondo ‘Manifesti storici’ della Biblioteca Comunale ‘G. Ghizzi’ e si intreccia con altri percorsi della memoria già avviati nel territorio: dal Monumento ai Caduti in Piazza Matteotti, opera di Delfo Paoletti inaugurata nel 1923, al ‘Sentiero dei Papaveri’, itinerario urbano e rurale che restituisce voce e volto a centinaia di giovani castiglionesi coinvolti nel conflitto” conclude l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.
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Ultimo aggiornamento: 4 novembre 2025, 13:44