Anche in questa ultima settimana (colonna evidenziata in giallo) le catture sono a zero o di poche unità. Non sono necessari interventi.
Siamo ancora in una fase fenologica non idonea per la riproduzione della mosca, Si ricorda, infatti, che l’eventuale l’attività di ovideposizione della femmina di Bractrocera oleae (mosca dell’olivo) inizia dalla fase fenologica di completo indurimento del nocciolo.
Si rammenta che comunque le alte temperature inibiscono sia gli accoppiamenti che lo sviluppo delle eventuali uova.
Tignola dell’olivo
Installare le trappole. Nel caso della tignola le trappole forniscono indicazioni circa la curva di volo delle generazioni, ma non una stima effettiva della popolazione larvale. Questa dovrà essere valutata in funzione delle infestazioni dello scorso anno (drupe colpite con caratteristica galleria procedente dal peduncolo verso il nocciolo). La soglia di intervento è valutata tramite il riscontro della presenza delle uova sui frutticini e delle prime olive attaccate. In caso di cascola di olive con la sintomatologia descritta contattare i tecnici.
Cicloconio o Occhio di pavone
I trattamenti a base di rame sono in genere già stati effettuati. Adesso non è necessario intervenire
Rogna dell’olivo
La malattia è presente in molti areali olivicoli pertanto, si può affermare che il potenziale infettivo sia importante in tutti gli ambienti. I trattamenti a base di rame possiedono un effetto batterio statico quindi, in concomitanza di grandinate, è INDISPENSABILE effettuare un intervento entro 24-36 ore dall’evento grandinigeno.
Trattamenti eseguiti più tardivamente non sortiscono alcun effetto. Altre strategie di contenimento della malattia nei bollettini autunnali.
__________________