“Oggi è la festa del nostro Santo Patrono, San Michele Arcangelo, angelo combattente, raffigurato in tutte le icone come un guerriero armato di spada che uccide il drago, che sconfigge, guidando schiere angeliche, Lucifero e i demoni ribelli, facendoli sprofondare all’Inferno.
Un arcangelo, non un angelo qualsiasi, che attraversa l’Oriente e l’Occidente, come testimoniato dalla famosa Linea Sacra, dall’Irlanda ad Israele.
Principe delle milizie del bene, santo misericordioso verso gli uomini, ecco perché protettore invocato da tante categorie sociali, tra le quali medici, infermieri, farmacisti, radiologi, ma anche forze dell’ordine (polizia), commercianti, giudici...
Un angelo-capo, un vincente, che già nel suo nome ebraico contiene la forte similitudine con Dio, mi-ka-el = chi è come Dio?
Oggi, 8 maggio, si festeggia ovunque in questa data poiché apparve più volte sul Gargano e segnò da allora, dall’anno 480, l’arrivo del suo culto in Europa attraverso i Longobardi.
A Castiglion Fiorentino, in tempi molto lontani fu scelto come patrono del nostro territorio: la sua figura appare negli statuti comunali del 1535 con la sua effige e la frase “Sub umbra alarum tuarum protege Castiglionenses”.
Molti i luoghi sacri nel nostro territorio ed anche le sue riproduzioni. Particolarmente rappresentativa del trionfo del bene sul male la riproduzione lignea trecentesca miracolosamente scampata dai bombardamenti alleati e poi dalla distruzione operata dai tedeschi nella seconda guerra mondiale.
Negli ultimi anni oltre alle sante celebrazioni nella Chiesa della Collegiata e nelle altre parrocchie e ai festeggiamenti popolari organizzati nelle mura del paese da parte del rione di Porta Romana, l’amministrazione comunale ha voluto dare ulteriore rilievo alla sua figura dedicandogli la sala consiliare e contribuendo a riproporre la solenne processione per le strade del paese con l’antica statua lignea e la Croce Santa, opera di oreficeria del XIII secolo, che contiene le sacre reliquie di un frammento della Croce di Cristo e una spina della corona. Tali gesti rappresentano una profonda devozione a San Michele ed attaccamento alle tradizioni del territorio.
Ancora oggi la sua figura è imponente e tutti invochiamo il Grande Medico celeste per lottare contro il male, un eroe sempre attuale, eterno, amato da tanti cristiani e non”.
- Rosanna Martini, consigliere comunale a identità, cultura, territorio, manifestazioni, folclore.