“In questi giorni tempestati da informazioni, dati, statistiche, bollettini sanitari, ci piace invece ricordare un momento speciale, di tradizione, quello della festa di S.Vincenzo, appartenente all’Ordine Mendicante di San Domenico, che quest’anno non potrà essere celebrata oggi, 15 aprile, nella parrocchia di S. Maria e S.Cristina in Valdichio, ma che tentiamo di ricordare con questa breve riflessione – ci dichiara Rosanna Martini, consigliere comunale a identità, cultura, territorio. - Le feste delle nostre parrocchie di campagna sono fatte di antichi rituali, legati spesso alla vita contadina di un tempo che seguiva l’ordine naturale degli eventi. Stagioni, lunario, festività erano cardini di un vivere per l’uomo che trovava stabilità e armonia col creato, in una forma di convivenza e rispetto. San Vincenzo, di origine spagnola, appartenente all’ordine domenicano fu figura importante della sua epoca, molti lo ricordano come l’angelo dell’Apocalisse, per le sue invettive contro l’inadeguatezza del clero della sua epoca e per aver risolto diplomaticamente lo scisma d’Occidente. In maniera più popolare è considerato il protettore dei muratori per un miracolo in cui salvò da morte certa un costruttore, ma ancor di più viene ricordato in ambito agricolo, per la sua protezione ai raccolti, operando miracoli contro la siccità e le alluvioni... Ecco che nei riti oltre ad essere invocato attraverso i falo’ a lui dedicati, vengono costruite croci e frasche, che vengono benedette durante la S.Messa e poi poste nei campi per proteggere ciò che è stato seminato. In un certo senso è l’affidarsi a quella Provvidenza manzoniana dopo tanto lavoro, ci si affidava alla fede, altro non poteva essere fatto. Forse l’uomo di oggi ha perso quell’armonia con il creato che un tempo era uno sviluppo naturale di ciò che veniva vissuto. Non si richiama certamente ad un ritorno a dei tempi che oggi sono veramente lontani, ma sicuramente conservare le tradizioni e i rituali sono un nostro dovere per non perdere il senso di appartenenza, le nostre radici, la nostra cultura e che tutto ciò possa servire per riflettere e ritrovare un nuovo e necessario sano equilibrio tra tutte le forme di vita del nostro pianeta”.
locazione
piazza del comune
comune
Castiglion Fiorentino